Sarà capitato anche a te che, guardando una cicatrice del tuo corpo ti rievochi nella testa un episodio positivo o negativo del passato. Guardando al futuro invece, è importante che la cicatrice sia in uno stato ottimale di guarigione ed elasticità. Il perché? Te lo spiego in questo articolo!
Le cicatrici sono il risultato diretto della strategia che il corpo utilizza per riparare i propri tessuti. Durante questo processo il tessuto lesionato viene sostituito da tessuto fibroso. Detto ciò, sembra tutto perfettamente regolare…dove si nasconde quindi il problema?
Possibili risvolti negativi delle cicatrici
Il nuovo tessuto si dispone inizialmente in maniera disorganizzata, senza seguire la stessa trama e direzione di quello da sostituire: questa caratteristica può portare ad una perdita di elasticità nella zona della cicatrice.
Se la “ferita” coinvolge anche strati più profondi del corpo, ad esempio in un taglio cesareo, questi possono cicatrizzarsi l’uno con l’altro, quasi ad incollarsi tra di loro: si avrà come risultato quella che viene chiamata “aderenza”. La comparsa di un’aderenza causa una grande perdita di elasticità, l’impossibilità di scorrimento tra i tessuti e si ripercuote sulla buona circolazione/innervazione della zona.
Inoltre, con il passare del tempo, potrebbe influenzare negativamente anche zone distanti, ma collegate alla cicatrice dal sistema mio-fasciale (immaginati un telo che ricopre i muscoli e gli organi).
Cicatrici importanti da monitorare e su cui eventualmente agire per una corretta guarigione sono quelle da interventi ortopedici, tunnel carpale, parto cesareo e rimozione dell’utero, ferite profonde trattate con punti, mastectomia, quadrantectomia, tiroidectomia, appendicectomia e intervento per diastasi addominale.
Cicatrici “alterate”
Esistono 3 tipologie principali di cicatrice con ostacoli nella guarigione:
- Cheloidi: cicatrici che progressivamente invadono l’area circostante della cute. Si sviluppano spesso in aree ricche di apporto di sangue e portano ad inestetismi anche importanti.
- Cicatrici ipertrofiche: l’infiammazione nell’area della cicatrice se permane per diverso tempo provoca un’eccessiva deposizione di tessuto fibroso. La cicatrice compare arrossata, sollevata e immobile. Se si trova vicino ad un’articolazione può influire negativamente sul suo movimento!
- Cicatrici atrofiche: il tessuto cicatriziale è insufficiente e le ferite possono riaprirsi.
D’altro canto, la tua cicatrice può seguire un processo di rimodellamento fisiologico, dove il nuovo tessuto riesce ad organizzarsi e trovare un equilibrio. Con il passare del tempo la cicatrice diventerà liscia, piatta e più pallida nel colore.
Gestione delle cicatrici
Al giorno d’oggi hai a disposizione diverse terapie per il trattamento della cicatrice che spaziano dall’utilizzo di elettromedicali alla terapia manuale, tra cui l’osteopatia! Negli studi scientifici si trovano pareri discordanti sulla reale efficace di queste terapie e se effettivamente ne esista una più efficace delle altre. Nella mia pratica clinica osteopatica posso affermare che i pazienti riferiscono grossi benefici nel trattamento delle cicatrici, dal momento che può esistere una relazione tra queste e il dolore percepito non solo sulla cicatrice, ma anche in zone del corpo distanti da essa. Le cicatrici da parto cesareo e da operazione chirurgica sono sicuramente le più trattate dall’osteopata poiché, se poco elastiche, possono “costringere” il tuo corpo a doversi riorganizzare su di esse, andando a stressare la colonna vertebrale e le articolazioni.
Se ti può interessare, parlerò della cicatrice da parto cesareo in maniera più approfondita in un altro articolo del blog.
A questo punto è utile una piccola precisazione: da osteopata mi occupo dei risvolti meccanici della cicatrice, ponendomi come obiettivo del trattamento l’eliminazione delle alterazioni meccaniche e dei risvolti negativi che questa può avere sul resto del corpo, promuovendone la corretta maturazione.
Una cicatrice molto arrossata, infiammata e dolente al tatto ha bisogno prima di altri tipi di trattamento. Inoltre, il miglioramento estetico della cicatrice non è l’obiettivo primario del trattamento osteopatico.
Il rilascio manuale dei tessuti cicatriziali ha un ruolo benefico nella sintesi del collagene (tessuto di sostituzione), prevenendo il rischio di aderenze. Le tecniche mio-fasciali utilizzate dall’osteopata hanno lo scopo di sciogliere i tessuti, la cute e gli strati sottostanti, migliorarne il drenaggio, l’apporto di nutrimento e le informazioni neurologiche inviate al sistema nervoso centrale.
Infine, ma non meno fondamentale, riceverai indicazioni importanti su come auto-massaggiarti la cicatrice per promuoverne la corretta guarigione!
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